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Cycling Team Friuli

il rosso illumina ponferrada

1/10/2014

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Ci sono momenti in cui ti viene chiesto di preparare la tua stagione in funzione di un obiettivo.
Ci sono momenti in cui vieni chiamato a rappresentare un'intera nazione, in un'unica corsa.
Ci sono momenti in cui, alla partenza della corsa tanto attesa, ti viene chiesto di essere protagonista.

Questo dovrebbe essere l'identikit di ogni uomo del mondiale. Ogni convocato di ogni nazione dovrebbe poter spuntare queste 3 voci alla fine della corsa. Non solo, dovrebbe poterlo fare anche prima, nella propria mente, con la convinzione di essere all'altezza della parola data, quella convinzione che lo contraddistingue da chi lì non c'è.

Ma come sempre accade, nei nomi della miglior nazionale che può essere schierata, ce n'è sempre qualcuno che non spunta le 3 voci. Qualcuno, per non dire quasi tutti. 
C'è chi arriva a questo appuntamento con 2 giorni di corsa nell'ultimo mese. C'è chi ci arriva in buona forma, ma poi non la dimostra.


Fortunatamente c'è anche chi le 3 spunte le ha messe già da tempo, nella sua mente. Perché lui questa corsa la vuole correre, ad ogni costo. E la vuole onorare, con tutte le forze.


Effettivamente la squadra sembra crederci, scuotendo la corsa ai meno 70. Forse con gli uomini sbagliati, ma la scuote. Se ne va un drappello con un buonissimo Visconti. C'è chi dice sia troppo presto, fatto sta che lui ci prova, con vero coraggio.


Gli attaccanti non trovano l'accordo, vengono ripresi e le speranze azzurre si affievoliscono. Ed è un istante dopo che si riaccendono. Sì, perché nel terzetto che si sgancia c'è anche un azzurro.

Potrebbe essere uno qualunque, ed invece è lo stesso che ha riportato in gruppo Nibali dopo la caduta, lo stesso che ha dato il via, con una gran tirata, all'azione di Visconti, è sempre il solito indomabile, immenso De Marchi. C'è lui a salvare quel che resta di questa nazionale.

Ai meno 8 è ancora in testa, in un quartetto che ha sapore di grande impresa. Sono all'inizio dell'ultimo strappo, ed è qui che rientra un polacco, con a ruota....nessuno.

Si spengono le speranze azzurre, anche perché onestamente non si può chiedere al Rosso di Buja (dopo tutta l'aria in faccia presa, dopo le menate mettendo tutti in riga) di tenere anche la ruota di quello che entro una decina di minuti sarebbe diventato il nuovo campione del mondo.

Cassani all'alba disse "Sognare non costa nulla...". 
Qui uno soltanto ha sognato. Uno soltanto ci ha fatto sognare...

Grazie, Capitano

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